La proteina dell’amore
Problemi con la scuola? Con l’altezza? Con la vita in generale? Niente paura, il rimedio c’è. Più o meno a portata di mano.
Problemi con la scuola? Con l’altezza? Con la vita in generale? Niente paura, il rimedio c’è. Più o meno a portata di mano.
Aman e sua mamma sono in fuga da un mondo fatto di povertà, corruzione e brutalità. Soli, senza un soldo, vengono guidati verso la salvezza da Ombra, una cagnolina addestrata a fiutare ordigni esplosivi.
Patrizia ha dodici anni e coltiva una grande passione per le scienze e la matematica. Ma l’università è per i maschi, e in famiglia questa fortuna tocca al fratello.
I gemelli Fritz ed Helen Price, con il cugino Barile, si stanno godendo la pace delle vacanze nella pensione di famiglia, quando nella loro vita irrompe lo zio Grigorlan, un individuo gioviale che si conquista subito la simpatia dei nipoti. Solo i suoi strani pollici suscitano qualche perplessità…
Polleke, undici anni, è fidanzata con Mimun, un compagno di classe di origine marocchina.
Irene e Marco, due ragazzi di 15 e 16 anni, hanno un “problemino”. Per sapere qual è basta guardare le iniziali del titolo di questo libro (Devo Solo Attrezzarmi) e la soluzione verrà fuori da sola: DSA, Disturbi Specifici di Apprendimento.
Jason Blake ha dodici anni. È autistico e vive in un mondo di persone neurotipiche. Sa che ogni giorno qualcosa per lui andrà storto, ed è solo questione di tempo.
Paolo Rumiz, racconta “passo dopo passo” (in questo caso letteralmente) l’esperienza di un itinerario a piedi lungo una settimana.
Tutto inizia in modo strano. Fin dalle prime righe, l’atmosfera di questo romanzo è strana, inquietante.
È una notte di primavera del 1867, a Londra. Una nebbia giallastra avvolge la città. In un vicolo buio viene uccisa una giovane donna: unico testimone, un corvo.
Sally O’Hara, eccentrica cantante rock d’altri tempi, è una signora di mezz’età molto speciale. Brusca, ironica e sboccata, piomba come un tornado sulle vite di tre giovanissimi musicisti: Rocky, Sid e Sonny Boy.
Giovannino, detto Ti-Jean, detto Quattrocchi, detto Spostati Mezza Cartuccia, non si aspettava di passare così il Natale: così, cioè insieme al fratello vincente, Otello, bloccati dalla nevicata del secolo in un complesso industriale abbandonato alla periferia di Milano.